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Il Solstizio d’Inverno determina l’entrata della stagione fredda ed è rappresentato dalla notte più lunga dell’anno, quella tra il 21 e 22 dicembre. Dal giorno seguente le giornate riprendono ad allungarsi fino ad arrivare alla rinascita della primavera.

Simbolicamente rappresenta la presenza dell’oscurità che, però, è sempre accompagnata dalla luce benché sia poca:  il Sole continua ad esserci, connesso all’idea della vita e dell’immortalità.

Il Solstizio d’Inverno, dunque, assomiglia ad una morte che da avvio ad una rinascita: il Sole riprende ad espandersi e l’uomo, così fragile e vulnerabile, attraversa le sue paure per vincerle e trasformarle. E’ un momento di grande rigenerazione cosmica  e spirituale.

Yogicamente parlando, è un buon momento per connettersi al settimo chakra, che conduce ad un’unione con il divino, all’ amore universale e alla comprensione. E’ un’opportunità per ritrovare in noi stessi l’autentica spiritualità da cui siamo stati originati.

Questa metafora di rinascita ha ispirato tradizioni e leggende tanto che molti popoli antichi hanno attribuito a questo periodo la nascita di una divinità o di un maestro. Basti pensare al Natale Cristiano!

Il Solstizio d’Inverno simboleggia la “nascita della luce”, della ripresa, di una rigenerazione in cui bisogna tener accesa la fiamma della fiducia.

A livello personale è il momento per compiere un avanzamento nel cammino interiore, affrontando le nostre ombre per trasformarle in luce, in consapevolezza, in nuove idee e progetti. Nella ciclicità dell’esistenza a cui tutto e tutti siamo sottoposti, questa è un’opportunità per lasciarci condurre dal buio alla luce, abbandonare il vecchio, lasciar spazio a emozioni nuove, fresche, ottimiste.

Per accompagnare il cammino del Sole puoi praticare il Surya Namaskar che trovi in questo video.

Con affetto

Eleonora ❤︎