La parola MANTRA in Sanscrito deriva da ‘man’ = ‘mente’ e ‘tra’ = ‘liberare’ o ‘proteggere’, da qui il significato “proteggere la mente” oppure, con una traduzione più libera: “pensiero che cura”.
I mantra sono suoni che vanno ripetuti e recitati, non cantati.
Questi suoni producono delle particolari vibrazioni che dal corpo si propagano dentro e fuori di noi: intorno a noi.
Le vibrazioni sonore hanno – già da sole – un potere curativo; quando si uniscono a delle formule specifiche questo effetto aumenta.
I mantra sono delle formule sacre ripetute come una sorta di preghiera, il loro potere sta nella continua ripetizione che permette di liberare la mente dai pensieri, cambiare stato di coscienza, allenare calma e pazienza.
COME RECITARE UN MANTRA PER ALLENARE LA CALMA
Ci sono 3 modi per recitarlo
- A voce alta
- Sussurrato o vibrando il suono con la bocca socchiusa
- Mentalemente
Per iniziare avvia un timer per 5 – 10 minuti e introduci il mantra ripetendolo continuamente; oppure procurati un Japa Mala e segui i 108 grani da cui è composta.
Se invece vuoi introdurlo in una pratica yoga ripetilo 12 volte a voce alta, 12 sussurrato e 12 in osservazione della tua mente.
GLI ORARI MIGLIORI PER RECITARE I MANTRA
Generalmente un mantra va ripetuto 3 volte al giorno: al mattino presto, a metà giornata e alla sera. Se devi scegliere tra i tre, il momento più indicato è l’alba, periodo di transizione tra la notte e il giorno.
IL MANTRA OM
Il mantra più conosciuto e anche più breve è l’OM, il suono della creazione: gli antichi saggi dicevano che se non ci fosse nessun rumore sentiremmo solo “OMMMMM”.
Da questa vibrazione, si narra, che nacque l’intero Universo.
La ripetizione di questo potente mantra è un metodo efficace per alimentare la consapevolezza.
Fermarsi a ripetere il mantra Om significa cogliere il lato sottile della nostra esistenza, aprendo il cuore e imparando ad accettare noi stessi e il mondo che ci circonda.
Allo stesso tempo è anche un’esperienza che ci permette di avvicinarci alla spiritualità indiana e tantrica.
COSA SIGNIFICA RECITARE (E NON CANTARE) UN MANTRA
La vibrazione che si sviluppa dalla ripetizione dei mantra è un insieme dell’uso del diaframma, di tonalità vocali e delle labbra socchiuse. La consapevolezza del diaframma è fondamentale non tanto per gestire meglio l’emissione vocale ma perché il suono deve avere un movimento ascendente dal basso verso l’alto, stesso movimento dell’energia che circola nel momento dell’espirazione e che risale sù lungo la colonna vertebrale. E’ principalmente una questione energetica.
Come preparazione è buona norma fare dei respiri profondi attraverso il naso contando almeno fino a 10, trattenere l’aria per qualche secondo ed espirare con la stessa durata. Ripetendo questo esercizio per 3′ – 5′ il sistema respiratorio si abitua a sostenere una buona quantità di ossigeno, il prana circola, l’elasticità dei muscoli in funzione aumenta.
Quando il suono arriva all’altezza della gola, le labbra si socchiudono e vibrano spostando l’attenzione verso la sommità del capo, dove c’è il Sahasrara Chakra, che governa la spiritualità, la saggezza, la connessione con la conoscenza universale. Controlla la parte superiore della testa, il cervello e il sistema nervoso. I mantra lavorano contemporaneamente in tre livelli: fisico, mentale e spirituale.
Per questo motivo è importante recitare con consapevolezza queste formule sacre che hanno una grande potenza e possono contribuire a creare risvolti positivi nella nostra esistenza terrena.
Buona pratica
Namaste ♥
♥ Eleonora